L’AMORE SFORTUNATO DI LUCIA ROSA
Oggi i Faraglioni e la spiaggia di Lucia Rosa sono molto apprezzati dai turisti che affollano il vasto spazio di mare con barche di ogni dimensione. Il fondale di sabbia riflette e fa risplendere la trasparenza delle acque. Un angolo, insomma, di grande bellezza che ha come degna cornice il profilo dell’isola di Palmarola. Non tutti, però, conoscono la storia di Lucia Rosa, che ha dato il nome ai luoghi, una storia tragica, il cui racconto ancora si tramanda tra gli isolani.
Tutto accadde ai primi dell’Ottocento. Lucia Rosa, una rubiconda contadina, figlia di un grande proprietario terriero, aiutava la famiglia a coltivare i terrazzamenti che danno sulla sottostante baia oggi a lei intestata. Nelle sue mattutine scorribande avvistò nei pressi un giovane contadino impegnato nel duro lavoro di zappa. Da come vestiva era povero e si capiva che lavorava a giornata per altri. L’unico elemento di attrazione un paio di baffi da far invidia. E fu il colpo di fulmine.
Quando la giovane ebbe il coraggio di parlare con il padre, severissimo, ottenne un rifiuto totale. E fu la tragedia. Vedendo impossibile realizzare il suo sogno d’amore, Lucia Rosa si lasciò andare dal precipizio che domina i faraglioni. Il corpo, martoriato, fu scorto appeso ad un picco quasi inaccessibile. Nessuno ebbe il coraggio di raggiungerlo, solo il giovane dai baffi superbi, che si fece calare con una corda. Ebbe così per l’unica volta la possibilità di abbracciare il corpo sanguinante della sua innamorata.
Articolo a cura di: Giuseppe Mazzella